Navigare ad alta quota

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Varie tipologie di ala

Plus Progettuali

Attraverso l’utilizzo di un armo a profilo alare con vele brevettate come la One Sails OMER & ORI Wing Sail Systems  si possono riscontrare numerose migliorie che rendono questo sistema estremamente efficiente.

• Si può stimare una percentuale di incremento della velocità pari al 10/12% rispetto ad una imbarcazione dotata di armo tradizionale in combinazione ad una riduzione della superficie velica.

• Riducendo la resistenza della vela al vento e giocando sull’incidenza si può avere una diminuzione dell’angolo di bolina di circa 10° ed una maggiorre stabilità durante le andature di poppa.

• Da un punto di vista strutturale si elimina la compressione dell’albero e non rimane che da controllare la forza laterale al livello della coperta.

• L’utilizzo dell’armo risulterà più semplice grazie ad una scotta randa con poco carico rendendolo così adatto anche per imbarcazioni fast-cruiser con equipaggio ridotto.

• La combinazione di vele ammainabili e terzarolabili con camber variabile in acoppiata a  vele opzionali come fiocchi, code 0 e gennaker rendono il sistema versatile in ogni condizione di vento.

• L’eliminazione del sartiame, dei winch e delle lande permette un notevole abbattimento dei costi, stimato attorno ai 4.000,00 euro su un’imbarcazione di circa 40 piedi.

Confronto tra un Wally con armo tradizionale e uno con sistema WOW

Prospettive future

 

Nonostante la lenta “digestione” del comparto nautico nei confronti delle novità, soprattutto quando si parla di sistemi o strumentazioni che si discostano notevolmente dalla tradizione, sembrerebbe che in momenti come questo ci possa essere spazio anche per soluzioni inedite come l’OMER Wing Sail. A testimoniare ciò, oltre all’adozione dell’ ala rigida in competizioni come la Coppa America vi sono anche le iniziative intraprese dal patron di Wally, Luca Bassani che ha riposto una notevole fiducia in questo tipo di armo e nelle idee di Gonen. Già da qualche anno infatti il cantiere monegasco sta portando avanti il progetto WOW (Wally Omer Wing) che ha come obiettivo lo sviluppo di un sistema ad ala flessibile dedicato ai grandi yacht. Bassani in realtà ci aveva già provato in passato su un Frers di 9 metri attrezzandolo però con una vela rigida, ottenendo buoni risultati ma scontrandosi con un armo eccessivamente complesso se proiettato su un Wally. Ora pare che finalmente I tempi e le tecnologie siano maturi e il pubblico sufficientemente istruito grazie anche allo sdoganamento mediatico operato dai challenge della Coppa America. Ci si aspetta quindi che in un momento di lentissimo re-start economico come questo l’introduzione di tecnologie nuove possa portare nuova linfa vitale allo yachting creando nuovi target ai quali dedicare una piccola ma importante fetta di mercato.

Lautore

Diego Amadei, product e yacht designer classe 1984, si laurea in Product Design presso il Politecnico di Milano e consegue successivamente la Laurea Magistrale in Design Navale e Nautico presso l’Università degli Studi di Genova. Frequenta quindi il Cruise Ship and Super Yacht Design Miami Module Workshop presso la Florida International University e si specializza in virtual protoyping presso presso l’Istituto Europeo del Design di Milano.

Parallelamente alle attività accademiche collabora come product e yacht designer con varie aziende e studi di progettazione tra i quali, Bosch GmbH, Claudio Silvestrin Architects, Italproject di Fulvio De Simoni, Lazzarini e Pickering Archietti. Dal 2010 assume il ruolo di yacht designer per i Cantieri Navali D’Este collaborando con lo studio spagnolo Balance Arquitectura Naval. Nel 2012 fonda DADW – Diego Amadei Designwork, studio di progettazione che spazia dal product allo yacht design con una particolare attenzione per la prototipazione 3D e la didattica. Attualmente collabora come chief designer per la startup italiana 3D Service e collabora all’interno del progetto di ricerca europeo SeaKers. Tra i riconoscimenti ricevuti si segnalano: il premio “Abitare la Barca” 2009, il “Premio per il design Aldo Gamba” 2011, la “Targa Guido Paolucci”, le menzioni d’onore al “MYDA 2012” e al “Lotus Prize 2012”.

 


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