Boot

La piscina delle derive
La piscina delle derive

Abbiamo mancato il Boot di Dusseldorf per un paio di anni. E abbiamo sbagliato. Qui un breve foto-racconto sulle impressioni ‘a caldo’ della due giorni al Boot 2014, una fiera monstre con oltre 1.600 espositori, centinaia di migliaia di visitatori e una capacità attrattiva fuori dal comune.

Quello che ci ha colpito, soprattutto, la cura con cui molti spazi sono stati declinati al divertimento, alla diffusione della cultura marinaresca e ad attrarre appassionati e sportivi. Un salone che si apre alla gente, alle famiglie e che, evidentemente, investe anche sui giovanissimi facendoli avvicinare al mondo della nautica attraverso le mille sfaccettature che esso offre: dalla canoa al wakeboard, dall’immancabile piscina con gli optimist, sino alle vasche per il battesimo con le bombole. Ma andando per ordine, all’aeroporto una lunghissima teoria di taxi beige consente di arrivare al quartiere fieristico alla tariffa ‘fissa’ di 15 euro, altrimenti il biglietto di ingresso in fiera ‘include’ la possibilità di usare gratis i mezzi pubblici che, inutile quasi sottolinearlo, funzionano benissimo.

Arrivati in fiera – tarda mattina di lunedì – quello che colpisce subito è la quantità di gente tra gli stand, ascoltando bene, ci si accorge poi che molti sono stranieri, a conferma che Dusseldorf è il baricentro della nautica (nord) europea, e meta anche di molti russi in vena di shopping. Dato confermato dai numerosi cartelli in cirillico.

Al Boot si percorrono chilometri, sia attraverso i padiglioni piuttosto che sulle passarelle aeree per risparmiare qualche metro, e abituati ai saloni ‘a mare’, fa sempre una certa impressione vedere barche a vela di oltre 80 piedi all’interno dei padiglioni coperti, cambia completamente l’approccio, il punto di vista e, non ultimo, può essere un vero incubo logistico portare lì le proprie barche.

Noi ci siamo stati 2 giorni e siamo riusciti a completare il giro dei padiglioni alla fine del secondo. Abbiamo conosciuto nuove aziende, scovato vecchi volti, trovato diversi amici e, last but not least, ritrovato anche quell’ottimismo che ultimamente, alle nostre latitudini, arriva con il contagocce.

Boot 2014 – Immancabile binomio: caravan + pontone

e spaghetti bolognese

Il verde porta notoriamente male

Mai più senza

ibrido caravan-chalet-pontone

Buchi

Disco Inferno

Nice Day Sailer

Oyster 82 – prospettiva

a proposito di roll-bar

fractional ownership

Lost in translation

make up

Panorama

Total black

Le grand bleu

Motor boat of the year?

Quanti rubli?

vie d’acqua