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FPT Industrial per lo Yacht Club Italiano

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John Elkann su Kerakoll

Alla presenza del Presidente di Fiat, John Elkann, e del Presidente dello Yacht Club Italiano, Carlo Croce, presso lo Yacht Club Italiano di Genova è stata presentata la pilotina “Beppe Croce”; costruita nel 1973 e recentemente restaurata, la barca è equipaggiata con due motori FPT Industrial N67 280 (280 CV).

I motori hanno 6 cilindri in linea, una cilindrata di 6,7 litri e si caratterizzano, come tutti i propulsori della gamma marina di FPT Industrial, per le elevate prestazioni, il contenimento dei consumi e le basse emissioni. In fase di ristrutturazione anche un’altra pilotina, la “Duca degli Abruzzi”, risalente al 1962; una volta terminata la fase di messa a punto dello scafo, verrà equipaggiata con due motori FPT Industrial N67 150 (150 CV), anch’essi con un’architettura a 6 cilindri in linea.

I soci dello Yacht Club di Genova hanno voluto ringraziare ufficialmente la società, evidenziando come la collaborazione con FPT Industrial costituisca un esempio di puntualità ed efficienza che ha contribuito a stabilire solidi rapporti destinati a proseguire nel futuro.

Le caratteristiche prestazionali e i ridotti consumi dei motori di FPT Industrial sono ulteriormente evidenziate oggi, allo Yacht Club, dall’altra imbarcazione presente in banchina, lo scafo Kerakoll, costruito dal cantiere FB Design

John Elkann sulla Beppe CroceJohn Elkann su Kerakoll

 di Fabio Buzzi e motorizzata con due motori C90 650.

 

La barca ha raggiunto proprio pochi giorni fa il record di velocità sul percorso Monte Carlo-Venezia; ma, oltre a stabilire il nuovo primato nel tempo di soli 22h 13’ 17” con una media di 51,3 nodi, questo eccezionale risultato è stato raggiunto con consumi pari alla metà rispetto al precedente record del 1994.

Prestazioni, consumi e attenzione all’ambiente; questi, dunque, gli aspetti che caratterizzano i motori di FPT Industrial e la rendono il partner ideale per i cantieri nautici, sia nel settore da diporto che in quello professionale.

 

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