Scomodando Grazia Deledda solo per utilizzare il titolo di una delle sue opere più conosciute, qui un breve resoconto della nostra visita al Cannes Yachting Festival, terminato domenica scorsa con un discreto bilancio di visitatori e di movimento generale. I numeri parlano di oltre 50.000 visitatori e di una fiera capace di attrarre oltre il 50% di espositori stranieri (italiani…) grazie a una dimensione piuttosto contenuta e a una posizione strategica sul calendario. Effettivamente, così a ridosso della stagione estiva, la voglia e l’entusiasmo sono ancora presenti per chi vuol acquistare una barca o cambiare la vecchia per la nuova. Il clima della Croisette favorisce poi l’acquisto di impulso, che è poi il combustibile principale per diventare armatore di un qualsiasi mezzo galleggiante, dalla moto d’acqua alla grande navetta di 40 metri.
Il percorso della fiera si snoda lungo un vero e proprio fil rouge – nella fattispecie un tappeto rosso – che conduce il visitatore lungo il perimetro del porto, con una demarcazione netta tra barche a motore a levante e le vele a ponente. La presenza italiana è ridondante, molti visitatori e tantissimi cantieri che qui presentano le loro novità. Moltissimi i clienti russi che dimostrano di apprezzare anche taglie ‘umane’ e non solo gigayacht da oligarca. Abbiamo avuto occasione di provare e visitare diverse imbarcazioni di produzione nazionale, alcune molto interessanti come il nuovo Pershing 70, velocissimo grazie anche alle nuove trasmissioni di superficie Top System, e l’Oceanic 90, un explorer yacht superdislocante (o displanning come scrivono sul comunicato stampa) costruito da Canados e con spazi e prestazioni sorprendenti. L’Oceanic ha inoltre un sistema di propulsione diesel-elettrica: può infatti funzionare sia con i suoi due motori Caterpillar C32 ACERT per velocità fino a 27 nodi o, alternativamente, con i due motori elettrici alimentati da generatori. In modalità elettrica, l’OY può navigare a 8 nodi con un consumo di 40 litri all’ora.
Abbiamo avuto modo poi di vistare il Benetti 108 della linea Tradition, che a parte le qualità intrinseche della nave, ci ha colpito per lo spirito evidente degli armatori che hanno deciso per un layout molto singolare rinunciando alla classica palestra per ottenere una grande cella frigorifera, affettatrice Berkel in bella vista in cucina e un magnifico barbecue della Miele sul ponte ‘sole’ proprio accanto all’immancabile Jacuzzi.
Presente anche il cantiere Amer di Sanremo con il Cento e il Novantadue, barche molto belle, razionali e apprezzate dalla clientela russa.
Tra le vele, presenza massiccia di Serigi che con i suoi Solaris ha dato una grande prova di talento esponendo il nuovo e potente 58, il custom 72, il 44 e il piccolo 37, uno più interessante dell’altro.
Oltre alle barche in acqua, folta la presenza di natanti a terra in cui si nota la tendenza al ritorno in auge dei runabout dalla linee classiche con l’immancabile prua a piombo, se non negativa. Una delle sorprese più originali è stata sicuramente la presentazione delle gamme Extender, un gommone pieghevole che riduce le sue dimensioni una volta imbarcato da 6 a 3,9 metri. Soluzione piuttosto pratica anche in tempi di crisi per risparmiare sul posto barca.
La capacità produttiva nazionale in Riviera è ben rappresentata dai due pesi massimi della cantieristica italiana: il Gruppo Ferretti che accoglie i visitatori con una lunghissima porzione di banchina occupata dai suoi numerosi marchi, e Azimut-Benetti, un po’ meno appariscente, ma presente in forze e, soprattutto, con un portafoglio ordini piuttosto consistente. Proprio a Cannes l’amministratore delegato del Gruppo torinese Poerio ha annunciato che il cantiere, oltre ad avere un 90 metri in costruzione, ha venduto due megayacht di oltre 100 metri. Commesse che sicuramente aiuteranno il cantiere a rimanere in vetta alla classifica mondiale dei costruttori di yacht, posizione che mantiene saldamente da oltre 14 anni.
Il gruppo Ferretti, forte della recente iniezione di capitale da 80 milioni di euro da parte della proprietà cinese (il Gruppo Weichai n.d.r.) ha presentato nuove strategie, nuovi modelli e il nuovo board, rappresentato con grinta dal neo amministratore delegato Alberto Galassi. Grande assente il Riva 122 Mythos , il più grande Riva mai costruito e molto atteso da tutti, che ha saltato il debutto in società ‘per motivi di famiglia’ come si scriveva genericamente sulle giustificazioni a scuola.
A Cannes si respira un’ atmosfera da paese ‘normale’, forse perché in Francia avere una barca non è un ammissione di colpevolezza fiscale, o forse perché la Francia accoglie i nostri diportisti con tariffe e servizi concorrenziali, fatto sta che la presenza di clienti italiani era piuttosto fitta. Per chiudere i bilanci autunnali bisognerà in ogni caso attendere i risultati del Salone di Genova, rinnovato nella sua veste e in partenza dal primo ottobre prossimo, nella speranza di vedere le stesse code all’ingresso del salone di Cannes.