77m X R-Evolution

aperturaIn accordo con le nuove tendenze della nautica, il concept del nuovo Mega Yacht dello studio Pastrovich, elogia la lentezza, presenta nuovi ambienti da vivere e nuove tecnologie per assaporare il viaggio, la privacy e la navigazione.

Lo spirito creativo e imprenditoriale sono caratteristiche intrinseche dell’essere progettista. Ecco perché il vero progettista non si accontenta, ma si spinge sempre oltre alle proprie visioni. Insoddisfatto e mai pienamente convinto dei risultati raggiunti, si re-inventa ed evolve. Dopo tutto, l’architettura non è un mestiere, ma un modo d’essere e di vivere; cambiare è umano oltre a essere un sintomo di spiccata intelligenza. Proprio così è Stefano Pastrovich, l’architetto genovese che avevamo incontrato anni fa su queste pagine. Oggi, a distanza di quasi tre anni molto è cambiato. Il primo grande cambiamento è l’ubicazione dello studio, che ha lasciato la Riviera Ligure per trovare posto in una location con vista sul mare della Costa Azzurra a Monaco. A ciò si aggiunge una sua nuovissima veste, caratterizzata da ordine e pulizia di tutto quello che è stato prodotto durante la sua evoluzione.

Quattro concetti progettuali cardine

Anche il settore della nautica, come quello industriale hanno delle loro regole, convenzioni e “luoghi comuni”, ma mutano come muta la società contemporanea, andando a inventare nuovi spazi, nuovi ambienti, solleticando nuovi requisiti e proponendo nuove soluzioni progettuali. Ciclicamente, la vita dell’uomo è caratterizzata da determinate variabili e oggi, si può affermare che il valore della vita dell’individuo è indissolubilmente legato al fattore “tempo”; la necessità di andare sempre più veloci è giustificata dal fatto che realmente, il tempo è denaro, ma ancor di più il tempo è vita e sempre più importante diventa il tempo libero da assaporare con calma. In tal senso si afferma il più autentico concetto del lusso: come lo Slow Food per la ristorazione, la crociera osserva la tendenza sempre più apprezzata verso lo Slow Cruise. Il viaggio vale quindi più della meta, e la ricerca della velocità lascia il posto alla qualità del tempo passato a bordo. La crociera diventa la liberazione dall’inquinamento mentale per ritrovare il piacere della calma e della privacy. Si osserva l’ascesa della tipologia delle navi da diporto lente, grandi, confortevoli ed eleganti. Il viaggio lento è più intenso: la bassa velocità di esercizio deve perciò rappresentare un must anche da ostentare con orgoglio. Lo yacht-design si apre così verso nuove variabili progettuali: gli aspetti sensoriali diventano elementi imprescindibili; l’uso consapevole dei materiali richiama nuove emozioni legate al colore, al rumore, al profumo, alla finitura, all’uso della luce. Il progetto degli spazi si amplia oltre le consuete frontiere. Occorre quindi una progettazione attenta alla nuova richiesta degli armatori: un nuovo “abitare viaggiando”. Il progetto per lo yacht futuro deve sintetizzare i binomi: funzionalità-comfort, pubblico-privato, interni-esterni, vuoti-pieni. Le andature lente portano come conseguenza maggior tempo da trascorrere a bordo con le inevitabili ricadute che questo comporta nel modo di concepire gli spazi abitativi. Si ricerca sempre più un continuo dialogo con il mare mediante l’uso di terrazze, spiagge e superfici vetrate. Si osserva così una nuova categoria di armatori che sognano lo yacht per viaggiare in tutta privacy e tranquillità al contrario delle tendenze legate a yacht più sportivi e veloci. Ecco l’intuizione vincente dello studio Pastrovich, in totale armonia con le nuove tendenze della nautica, cerca di seguire i desideri dell’armatore; il lavoro della studio viene così diviso seguendo quattro filosofie progettuali che caratterizzano 4 Owners ideali. Questa divisione per progetti, altro non è che un nuovo linguaggio dello Studio, che cerca di reinterpretare le volontà di ogni armatore classificando in quattro categorie elementi progettuali comuni.

Nuove chiavi di lettura progettuali

Da sempre, l’architetto genovese ha richiamato quest’immagine: “ad ogni cane il suo padrone e a ogni armatore la sua barca”. Ascoltando e studiando molto attentamente i proprietari per i quali lui ha lavorato si è reso conto che c’è qualcosa che potrebbe essere ulteriormente migliorato nel settore. Percependo i loro desideri e aspettative, è stato creato uno schema convenzionale, fatto di immagini e idee che fanno parte della vita quotidiana di ogni armatore. Da qui la classificazione dei progetti in base a una nuova chiave di lettura orientata verso il cliente, il tutto basato sul concetto chiave: di Sport. Ogni tradizionale “Vessel Class” è stato reinterpretata e riveduta adattandola al campo sportivo che meglio rappresenta. Nello Studio Pastrovich, ora, si parla una nuova lingua. La nautica non è più fine a se stessa ma segue i desideri di chi la vuole vivere e abitare cercando di assecondare le nuove tendenze sopradescritte. Il progetto custom è sempre stato il fiore all’occhiello dello Studio e ora il tutto è più marcato e meglio gestito.

Freeride: Questa è la prima categoria, dedicata all’armatore sportivo e coraggioso, che vive oltre i limiti con grandi dosi di adrenalina in tutto il corpo. La libertà di azione e imprevedibilità sono due caratteristiche fondamentali di questo tipo di persona. Gli yachts appartenenti a questa categoria sono legati al più vecchio concetto sportivo di velocità, perfezione, precisione e maneggevolezza. Accoglienti ed eleganti interni, open space ideali per un semplice riposo pomeridiano. A bordo è possibile trovare diversi toys: jetski, inflatables, kayaks e altro ancora. (Fanno parte di questa categoria progetti come: la serie dei Wally Power)

Backpacker: il “Backpacking” è una filosofia di viaggio e di vita. Andando in giro per il mondo con il minimo indispensabile per la sopravvivenza, uno zaino e una tenda come “casa”.

Tradotto con il linguaggio proveniente dall’industria dello yachting, ci si orienta verso navi costruite per rompere il ghiaccio del Polo Nord. Non ci si limita alle navi private, ma anche a quelle dedicate alla ricerca scientifica. Gli interni però sono arredati con un’attenzione al dettaglio particolare, ma non necessariamente lussuosa. Ciò che identifica un Vessel Backpacker è: robustezza, grandiosità, sicurezza, affidabilità, comfort e praticità. Il target è un Vessel in grado di spostarsi in mari freddi del nord ma allo stesso tempo solcare le calde acque equatoriali. (Fanno parte di questa categoria progetti come: Mystere Shadow 50 mt, Le Grand Bleu 104 mt)

Dressage: per l’armatore elegante, chic e alla moda. Tutto è preciso, con meticolosa attenzione a ogni dettaglio. Ogni gesto, ogni movimento, ogni cambio di ritmo sono tutti svolti con eleganza. Eleganza, è proprio questo il termine che meglio permette di comprendere questa categoria che viene così recepita nel lusso degli arredi e nelle finiture delle navi. Il tipico Dressage Vessel ha tutto al suo posto, tutto è speciale, ricco e lussuoso.

Un Vessel Dressage è caratterizzato dal valore per ogni dettaglio. Marmi rari, preziosi tipi di legno, oro e altri metalli preziosi sapientemente mescolati. Cristalli scintillanti e interessante light design, costruiti per migliorare l’ambiente interno. (Fanno parte di questa categoria progetti come: Life Saga 42mt, Zulu 32 mt)

Parkour: è la quarta categoria, nata dall’unione e dalla commistione della seconda e terza, è la classe core business, quella a cui lo studio vuole dare maggiore rilievo. Fanno parte di questa classe particolari Vessels dediti all’esplorazione ma senza dimenticare il lusso e la comodità degli ambienti.

Parkour è una disciplina “underground”, nata in Francia negli anni ‘90, consiste nel seguire un percorso stabilito, superando ogni tipo di ostacolo presente, con maggiore efficienza rispetto ai soliti movimenti. Questa è la categoria perfetta per chi è sportivo ma nello tempo elegante, amante del relax della privacy e del lusso. Ideale per chi vuole barche prestazionali ma nello stesso tempo in grado di far godere al proprio ospite il viaggio a bordo. Dedicato a chi svolge sport e navigazioni solitarie su una barca appoggio per poi ritornare nella comoda baia dove è ormeggiato il suo grande yacht ad aspettarlo. Il grande yacht nasconde in sé una comoda SPA di bordo per rinvigorire lo spirito così come il corpo. Ciò che identifica Parkour Vessel è una grande eleganza, un grande ponte esterno per assaporare il contatto con il contesto e il mare e interni eleganti e glamour. Questo yacht deve dare la possibilità di navigare senza limiti con l’adrenalina che corre pur stando in un ambiente rilassante. Sono costruzioni miste, presentano una base commerciale basata su più moduli e vi si aggiungono altri moduli custom con target lussuoso. I cantieri che costruiscono queste imbarcazioni sono legati al mercato delle barche da lavoro; grazie a questa strategia si possono contenere molto i costi fino a un 30% rispetto a quelli derivati da un cantiere per barche custom. Questa categorie riesce a unire due anime, quella più commerciale tipica delle barche da lavoro di alto livello e quella legata alla comodità, tipica degli standard lussuosi.

77m X R-Evolution

Dell’ ultima classe fa parte il nuovo concept del Mega Yacht da 77 metri X R-Evolution. Obiettivo di questo progetto è quello di assicurare al proprietario una vera e propria privacy. Solitamente, a bordo di uno yacht di queste dimensioni, il proprietario e i suoi ospiti hanno sempre 20/40 membri di equipaggio che dividono con loro gli spazi a bordo. Da qui l’idea dei progettisti: garantire all’armatore tutte le comodità di un grande yacht compresi i servizi della squadra crew, ma senza dimenticare la dimensione della “fuga” e della privacy. Lo yacht si presenta come una grande imbarcazione-base che nasconde i sé, moduli veloci e piccoli che si possano staccare dalla barca madre ed essere utilizzati per andare da soli a trascorrere una notte in rada lontano dal vessel principale. Il Mega Yacht si presenta così composto da più “bungalow” o moduli, che possono essere staccati e ancorati come il proprietario desidera. Questi bungalow diventano: luoghi di riposo, galleggianti piscine, giardini privati, piattaforme con sabbia vera, tutto ciò che l’armatore può desiderare. Tutto questo non si ferma al solo concept, ma dietro vi è un attento studio di tecnologia e ingegneria. La stabilità è uno dei punti cardine dello studio, mescolando insieme diverse soluzioni derivanti anche da tecnologie già usate in ambiti lavorativi o militari è possibile dare a questi moduli e al grande yacht una grande stabilità anche in mare aperto. Partendo dalla conformazione dello scafo (una miscela tra un wavepiercer e un catamarano), vengono aggiunti e installati giroscopi legati a soluzioni “sperimentali” presi dal settore commerciale/industriale. Si va quindi a definire una struttura che elimina qualsiasi movimento andando a compensare ogni oscillazione del modulo stesso mediante 6 cilindri idraulici. Il risultato è una grande stabilità della parte superiore della piattaforma che rimane completamente stazionaria rispetto alla struttura di base. Altra importante caratteristica dello scafo è il pescaggio, che è stato chiaramente studiato per essere molto contenuto (fino a 2,1/2.5 m). Grazie a questo, l’armatore può ormeggiare in rada anche molto vicino alla spiaggia o in luoghi difficilmente raggiungibili da imbarcazioni della stessa metratura. Anche l’uso del materiale è attento e sono stati studiati fibre di carbonio con tecnologie derivanti dall’ambito ingegneristico/architettonico, come tensostrutture, meteriali polimerici e strutture elementari modulari. La nave madre non ha volutamente un design accattivante ma regna in sé una concentrazione e raffinata tecnologia. I moduli sono connessi gli uni altri mediante elementi ripetuti e assemblabili in grado di generare ogni volta configurazioni diverse a discrezione dell’ospite. La commistione e la contaminazione di diversi mondi all’interno di un progetto nautico è un valore aggiunto che da sempre caratterizza il lavoro dell’architetto genovese.