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Ricerca & Sviluppo – Ridurre l’attrito con le nanotecnologie

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Vasilij Zbogar

Dopo anni di ricerca, prove sul campo e applicazioni nel settore automobilistico, industriale e nautico, Nanoprom presenta sul mercato un prodotto innovativo: Polysil Top Coat F1, un rivestimento protettivo dell’opera viva di ogni imbarcazione, vela o motore, dislocante o planante, che riduce drasticamente l’attrito con l’acqua fornendo migliori prestazioni a parità di spinta applicata. Alla base di Polysil Top Coat F1 ci sono le nano molecole: grazie a questa particolare tecnologia, il prodotto applicato sulla carena si livella da solo e aderisce in maniera perfetta alla superficie trattata,seguendo ogni intercapedine fra le molecole stesse e quindi impedendo all’acqua di penetrarvi e formare attrito, attraverso la modificazione della tensione superficiale. Ma sono molti altri i vantaggi che la struttura nano-molecolare e la composizione di Polysil Top Coat F1 forniscono nel caso di applicazione sull’opera viva. I primi test svolti in vasca dall’Università di Trieste hanno dimostrato, numeri alla mano, che la riduzione concreta della resistenza dell’acqua sulla superficie trattata è mediamente del 14%, con picchi del 17% nelle zone di bassa velocità (nei transitori, o a basso-medio carico di potenza richiesta). Il test è stato effettuato su lastra piana, ovvero nelle modalità tipiche per questo tipo di prova. Il grafico mostra molto chiaramente la diminuzione della resistenza dovuta all’attrito dell’acqua sulla carena. Sull’asse delle x la velocità in metri/secondo (l’equivalente in nodi si ottiene moltiplicando per 1,94, ovvero quasi 2). Sull’asse delle y la resistenza in kilogrammi-forza nei due casi. In caso di trasferimento dati vasca-mare, secondo le procedure dell’I.T.T.C., si può affermare con ottima approssimazione che il range di velocità da 0 a 12 nodi al vero andrebbe da 0 a 50 nodi.

Grafico della resistenza con Polysil

Questo significa che i vantaggi concreti offerti da Polysil Top Coat F1 sono riscontrabili sulla maggior parte delle imbarcazioni presenti sul mercato, a vela e motore, dislocanti e plananti. In definitiva, a parità di potenza applicata (motore o vento) l’attrito si riduce mediamente del 14%. In altri termini, La velocità aumenta di conseguenza. Ma, ribaltando il concetto, si ottiene una riduzione di consumo di carburante per imbarcazioni a motore, a parità di velocità.

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